Un'immersione nella natura e nella storia.
Tra la Piana di Lucca e la valle del Serchio, la Brancoleria è una stretta e verde valle punteggiata di paesi dai vicoli stretti e case alte con portali in pietra scalpellinati, piccole finestrelle ad arco e tanti dettagli. Il paese di Brancoli a cui deve il nome la valle è un paese strano, composto da più borgate diverse e distanti tra loro anche alcuni chilometri unite da una fitta rete di sentieri tra boschi e pianori e caratterizzate da piccole pievi dalle storie affascinanti che nascondono capolavori.
La Pieve di san Giorgio in Brancoli è la più grande e armoniosa, immersa in una natura ancora intatta. Si parte da qui per proseguire poi di borgo in borgo lungo questo percorso del romanico.
La pievedi san Giorgio in Brancoli è uno dei più affascinanti esempi del tardo romanico lucchese. Vi lavorarono i maestri comacini, le stesse maestranze che hanno labvorato alla Cattedrale di Lucca che riservarono a questa chiesa di “campagna” forme più semplici per quanto eleganti e ricercate. L’interno della chiesa è un romanico più tradizionale, con grandi colonne e capitelli intarsiati. Sul portale della cheisa laterale un buffo personaggio saluta i visitatori.
Da qui si può salire fino alla Croce di Brancoli seguendo le stazioni della Via Crucis e incrociando le trincee e i camminamenti scavati dai tedeschi durante l'ultima guerra, laddove passava la cosiddetta "Linea Gotica". Attraversando il paese e poi il bosco castagneto, dalla croce di Brancoli il panorama si apre ampio sulla valle e sulle anse del Serchio, sulle cime delle Alpi Apuane e dell'Appennino.
Dalla croce si può raggiungere a piedi Piazza di Brancoli, il paese più alto di questo territorio è un piccolo borgo con uno splendido panorama, raccolto attorno alla Chiesa di Santa Maria Assunta le cui origine sono molto antiche come confermano i bei bassorilievi preromanici sulla facciatae del portale decorato con motivi vegetali, un architrave con foglie e figure umane, leoni, santi e angeli.
Scendendo verso valle, la strada raggiunge un bivio. Procedendo a destra si raggiunge San Pietro di Ombreglio sormontato dal campanile rosa della chiesa, il cui aspetto attuale risale XVII secolo. Già nota nelle cronache fin dall'ottavo secolo, ricostruita nel 1199, come attestato dall'apigrafe posta all'ingresso, la chiesa subì radicali modifiche nel 1700, a cui si aggiunsero nel 1870 le cappelle laterali.
Sulla sinistra, invece, dopo pochi chilometri tra tornanti fiancheggiati di uliveti la strada corre di fianco alla chiesetta di San Lorenzo in Corte spicca bianchissima nel paesaggio. Il campanile che si alza sopra un arco, fa intuire la presenza di una strada precedente, l'antico sentiero da Vinchiana che saliva verso il Romitorio di Brancoli. L’interno è molto semplice a navata unica, ma custodisce un importante terracotta dei Della Robbia raffigurante il santo titolare.
Continuando a scendere, si incorcia la chiesa di Sant'Ilario in Brancoli. L'esterno è stato più volte rimaneggiato, ma l'interno conserva quasi integralmente l'aspetto originario e affascinante del VII secolo.
La chiesa di San Frediano di Deccio di Brancoli ha una storia millenaria e non passa inosservata. L'ultimo intervento di ristrutturazione è recente, del 1913, ma conserva l'aspetto austero originale. Dal paese, raccolto su un cocuzzolo attorno all'antico castello a difesa della piana, si gode un bellissimo panorama sulla valle.